Riprendere a suonare dopo uno stop: come fare?

Ciao, sono Silvia Platania, insegnante di pianoforte da molti anni e oggi voglio condividere alcuni preziosi suggerimenti su come riprendere a suonare il pianoforte dopo una lunga pausa.

Questo argomento mi sta particolarmente a cuore, perché ho iniziato a insegnare agli adulti quando ero un’adolescente e, nel tempo, ho capito quanto sia importante parlare di metodo, motivazione e strategie di ottimizzazione del tempo. A differenza dei bambini, infatti, il pianoforte è per molti di loro una passione che deve trovare spazio in una vita piena di impegni, di alti e bassi e di interi periodi in cui è impossibile concentrarsi anche solo per 5 minuti.
Nonostante questo, i risultati possono dare frutti magnifici e molto gratificanti.

Perché smettiamo di suonare?

In molti si avvicinano al pianoforte con grande entusiasmo, ma a volte la vita li mette di fronte a imprevisti che li costringono a fare una pausa: può essere una malattia, un problema lavorativo o altre situazioni famigliari che li obbligano a sospendere lo studio.
Succede a tutti prima o poi, ma la buona notizia è che…

…non si perde tutto quello che si è appreso!

Anche se ti fermi per qualche mese, il lavoro che hai fatto, se l’hai fatto bene, non sarà perduto. Certo, non potrai riprendere esattamente dal punto in cui avevi lasciato, ma il tempo necessario per recuperare sarà inferiore rispetto alla prima volta che lo hai imparato.

Come funzionano apprendimento e memoria

La memoria è la capacità del nostro cervello di trattenere informazioni nel tempo e, in un secondo tempo, permetterci di recuperarle. Quando apprendiamo qualcosa di nuovo, il nostro cervello crea collegamenti tra i neuroni (le cellule che lo compongono): questi collegamenti possono rafforzarsi o indebolirsi, a seconda della frequenza e del modo in cui li usiamo.

Come funziona la memoria?

Immagina di tracciare un sentiero nel bosco: se lo percorri spesso, diventa sempre più facile e veloce attraversarlo; al contrario, se nessuno lo utilizza, gradualmente si riempie di ostacoli e diventa più impervio.

I nostri collegamenti funzionano in maniera simile: se non li “richiami” percorrendoli più volte, sarà difficile ritrovare la strada dopo tanto tempo.

La buona notizia è che la prima traccia del sentiero sarà ancora presente e, con un po’ di pazienza, la riporterai alla luce.

La chiave per mantenere la memoria, quindi, è la pratica costante, anche se minima.

Tornando alla metafora del sentiero, per tenerlo pulito, bisognerebbe programmare di ripassarci sopra almeno un tot di volte ogni mese, in modo da non permettere a detriti e intemperie di cancellarlo.

Suggerimenti per riprendere a suonare

Non iniziare dall’ultima cosa imparata

Un errore comune è provare a riprendere dal punto esatto in cui hai smesso: potrebbe essere frustrante perché probabilmente quello che stavi suonando all’epoca era tra le cose più complesse che avevi imparato.

Sii gentile con te stesso: inizia da qualcosa di più semplice e procedi con calma. Diversamente, l’unico risultato sarà provare un grande senso di frustrazione e il desiderio di smettere prima ancora di aver ricominciato.

Riguarda le prime lezioni

Un buon punto per ripartire è riguardare le prime tre lezioni del corso di pianoforte (se hai frequentato i miei, oppure ciò che hai fatto all’inizio con il tuo maestro).

I tre punti principali da osservare, praticare e consolidare, a qualsiasi livello, sono:

  1. la posizione al piano
  2. il movimento delle 5 dita
  3. la musicalità attraverso l’improvvisazione.

1. Controlla la tua posizione

Siediti correttamente al pianoforte. Assicurati che la schiena sia dritta, le ginocchia leggermente sotto la tastiera e i piedi ben appoggiati a terra. Utilizzare uno sgabello con la giusta altezza è essenziale per mantenere una buona postura ed evitare tensioni non necessarie.

Ancora troppi allievi utilizzano sedie o sgabelli a tre gambe, o peggio, panchette a X. Ho già trattato più volte questo argomento e trovi un articolo completo qui: www.sogna.link/qualesgabello
Questi esemplari non fanno altro che aggravare i tuoi vizi al pianoforte, impedendoti di distribuire il peso del corpo sulla tastiera, attraverso le dita. Tutto ciò non solo causerà difficoltà nella produzione di un suono dinamico e musicale, ma potrà anche dare il via a vizi, posture errate e mal di schiena.

Lo stesso discorso vale per il supporto che usi per il piano, se hai un modello digitale a libero posizionamento: quelli a X, seppure molto economici, non vanno bene! Le ginocchia non hanno il posto per avanzare nella maniera corretta e la stabilità dello strumento è molto precaria: questo, ancora una volta, crea difficoltà nella corretta allocazione del peso del corpo sullo strumento, causando i fenomeni descritti sopra parlando dello sgabello a X.

Lo stand giusto è quello con le 4 gambe (come questo).

2. Il corretto movimento delle dita

Un ottimo esercizio per risvegliare le connessioni neuro-muscolari è l’esercizio delle cinque dita. Consiglio a tutti i miei allievi, a qualsiasi livello, di cominciare con questa pratica ogni loro sessione di studio. Per farlo bene bisogna concentrarsi su un’articolazione fluida e rilassata, senza rimbalzare con il polso.

Se non sai di cosa sto parlando, trovi un video qui: l’esercizio più importante per ogni pianista.

3. Pratica la musicalità attraverso l’Improvvisazione

L’improvvisazione è un modo meraviglioso per ritrovare la connessione con lo strumento e, allo stesso tempo, riprendere confidenza con musicalità, espressività e interpretazione. Prova a suonare accordi semplici usando il pedale di risonanza e sperimenta senza giudicarti. Questo renderà più semplice e veloce la tua ripresa con lo strumento e ti farà ritrovare il piacere di suonare.

Se non l’hai mai fatto prima, puoi trovare molti spunti nel corso gratuito: www.sogna.link/corsogratis (Sì, è gratis per davvero, non chiedo carte di credito e non ti tartasso di spam).

Ritrovate l’abitudine

L’abitudine è la nostra alleata più grande perché diminuisce le resistenze e la procrastinazione con le quali la nostra mente ci difende dalle attività che reputa dispendiose e non vitali.

Anche solo 20 minuti al giorno possono fare una grande differenza all’inizio. La chiave è la costanza (e se salti un paio di giorni, ogni tanto, non succede nulla).

L’importante è integrare il pianoforte nella nostra vita, facendo un piccolo sforzo quotidiano: presto o tardi, se usi il giusto metodo, diventerà più semplice e naturale.

Ricominciare a suonare il pianoforte dopo una pausa, ti potrà dare enormi soddisfazioni, creando un momento tutto tuo, pieno di magia.

Dedicati con costanza e gentilezza nei tuoi confronti, ricordandoti sempre PERCHÈ LO FAI: il vero obiettivo è godere della musica, divertirsi e creare emozioni che arricchiscano la tua vita.

I tuoi fiori sbocceranno.

Buona pratica!

Silvia


Qui sotto puoi vedere il video completo sul mio canale Youtube

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